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La riscoperta dei sentieri prealpini fa tappa sul Passo San Boldo

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Venerdì 24 maggio alle 19 al ristorante Laris, al confine tra le province di Belluno e Treviso, Giovanni Carraro presenta la seconda guida escursionistica. Tra le curiosità, i misteri del toponimo e della Santa decapitata

Sull’origine del nome “Boldo” si sono esercitati diversi esperti, ma le interpretazioni sul nome del santo non sono l’unico elemento di fascino che caratterizza ilvalico prealpino tra Bellunese e TrevigianoPassaggio antico per pellegrini e commerci, il Passo San Boldo merita una tappa del tour di presentazione del libro “I sentieri nascosti delle Prealpi Trevigiane”, seconda autentica fatica di Giovanni Carraro, che in più di un anno di camminate solitarie, fotografie e incontri ha fatto rivivere 35 percorsi tra storia e natura. Venerdì 24 maggio alle 19 sarà al ristorante Laris, sul Passo, per una presentazione-aperitivo che attirerà l’interesse degli escursionisti di entrambe le province messe in comunicazione dal valico: Treviso e Belluno.

Si parlerà di sentieri e montagne, ma anche di tradizioni e leggende. Come quella di Santa Ottilia, il cui capitello votivo ricorderebbe la sosta del pellegrino che ne portava la testa, poi conservata nella chiesa di Tovena. Una leggenda che coinvolge mezz’Europa, dato che il corpo della patrona dell’Alsazia è custodito in un monastero nei pressi di Strasburgo. Nulla di inverosimile se si considera che il passo fu una via di comunicazione e pellegrinaggio non solo tra la pianura delPiave e le Dolomiti, ma addirittura tra l’Europa Centrale e le vie per Roma e la Terra Santa. Nel suo libro, Carraro dedica degli spazi di approfondimento a questi temi, regalando all’escursionista l’occasione di camminare in questi luoghi con maggiore consapevolezza.

Luogo dell’evento: ristorante Laris, Passo San Boldo


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