Dopo la grande partecipazione di pubblico dei primi appuntamenti dedicati al cinema sulla prima guerra mondiale, un intenso spettacolo di teatro canzone sarà la quinta tappa della rassegna “35 millimetri e un secolo fa” promossa da Provincia di Belluno e Comune di Sedico, rispettivamente con il Museo Storico del 7° Reggimento Alpini di Villa Patt e Biblioteca Civica.
Sabato 7 maggio ore 20.30 alla Casa della Dottrina. Ingresso libero.
“Un racconto per musica, testi e immagini” recita il sottotitolo e qui è il segreto del successo dello spettacolo “La Guera Granda”, del gruppo di ricerca popolare Cantalaora, ovvero nel far interagire diversi linguaggi espressivi, nel tentativo di restituire atmosfere ed emozioni di quella che fu definita la prima guerra moderna, per la sua dimensione tecnologica e industriale, quale gigantesca macchina di morte. Una tragica realtà ricostruita attraverso canzoni, recuperate dal repertorio tradizionale meno noto, e arrangiate dal gruppo per adattarle alla propria base strumentale; immagini d’epoca di grande suggestione, alcune anche inedite; e testi di drammatica intensità, tratte per lo più da scritture popolari, lettere, diari e memorie scritte dagli stessi soldati nelle trincee.
Questa è la “Guera granda” rappresentata dai Cantalaora, la Guerra del 1915-18 vista dal basso, da chi l’ha vissuta direttamente sulla propria pelle, lasciandocela anche quella pelle per ragioni che in molti non sono mai riusciti a capire, così diversa da “La Grande Guerra”, come celebrata dalla retorica ufficiale, che esaltava il sacrifico eroico per la vittoria.
Ad interrompere quella che avrebbe rischiato di restare una monotona ricostruzione bellica, sia pur rigorosa sul piano storiografico, sono stati inseriti nello spettacolo dei “siparietti” di taglio cabarettistico che si rifanno ai “fogli volanti”, testi satirici scritti dagli stessi soldati, che giravano clandestinamente al fronte e talvolta venivano rappresentati nelle retrovie in spettacoli di varietà destinati a sollevare “il morale delle truppe”: così è la Canzone dell’imboscato e Il Grand Hotel della paura, componimento popolare e burlesco, che ironizza sulla vita dei soldati in trincea, paragonandola ad una macabra festa, con tanto di banchetti a base di bombe e gas asfissianti e balli “col tango alla baionetta”.
Sono proprio questi testi, che nel provocare delle amare risate nel pubblico, sottolineano ancor più l’atrocità di quella guerra, così come di tutte le guerre. E questo è il messaggio che i Cantalaora si propongono di diffondere con questo spettacolo, al di là di ogni intento celebrativo, come monito e riflessione più che mai attuale oggi, nel nostro presente.
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