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Domenica a Val diZoldo apre la mostra dedicata a Almerindo Rizzardini

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Il Comune di Val di Zoldo presenta alla Sala Polifunzionale di Fusine, la Mostra di Dipinti e Sculture di Almerindo Rizzardini, artista zoldano (1866-1966). L’esposizione avrà inizio domenica 30 luglio alle ore 18.00 e sarà visitabile con ingresso libero fino al 20 agosto, tutti i giorni dalle ore 16.00 alle 19.00.
Martedì 15 agosto alle ore 18.00 presso la stessa sede si terrà un incontro pubblico “Il giorno di Almerindo”, occasione di celebrazione conclusiva, ma non solo, dell’evento. Parteciperanno la scrittrice Isabella Panfido, il nipote Egidio Rizzardini e il fotografo Stefano Zardini.

Almerindo Rizzardini di Coi, o forse meglio, “dai Coi” (1886 -1966) fu pittore e scultore autodidatta, pasticciere, gelatiere e boscaiolo migrante in diverse zone dell’Europa durante la sua lunga vita.

Come artista ebbe maggior fama al di fuori della sua Valle. Esposizioni delle sue opere sono state organizzate infatti a Cortina d’Ampezzo, Belluno e Pieve di Cadore, tra il 1988 e il 2013. La prima mostra si è svolta nella prestigiosa Galleria Marescalchi, in occasione della presentazione del libro, cronaca di un mancato incontro, che a lui ha dedicato il poeta e giornalista milanese Giorgio Soavi, con le immagini del fotografo cortinese Stefano Zardini, intitolandolo emblematicamente “Almerindo – una rivelazione”. Il libro, oramai esaurito, è stato ristampato nei mesi scorsi a cura del Comune di Val di Zoldo e sarà disponibile in sede espositiva.

Giorgio Soavi di lui ha scritto:
“Ci troviamo di fronte ad una pittura paesana, da carretto siciliano o da presepio, e la sua qualità migliore è l’irruenza popolare.
Il contorno del quadro, cioè la cornice fabbricata dallo stesso Almerindo, è straripante, e forse è la parte migliore del quadro… farfalle grasse e colorate, foglie o piume di pavone, frutta solitaria o sistemata nelle alzate e fiori.
Tutto l’insieme dà una impressione di leggerezza, di infanzia imperterrita.
Lì Almerindo dà il meglio di sé, della propria nitida esuberante follia.
L’abbondanza che circonda il suo quadro lo rende unico. Quando fa così strappa un applauso.”

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