Cortina d’Ampezzo. La Pasqua con i libri a Cortina comincia venerdì 30 marzo. A sedersi su una panchina per guardare alle montagne ampezzane sarà Michael Jakob, esperto internazionale di paesaggio e docente a Ginevra. “La panchina, un oggetto in apparenza banale e insignificante, funziona come una vera e propria macchina visiva, «intelligente e visionaria», in grado di farci comprendere la realtà che abitiamo”, spiega Jakob, che proprio intorno a Sulla panchina (Einaudi) terrà una speciale lectio magistralis dedicata al rapporto che da sempre gli uomini intrattengono con il paesaggio, a partire da quello della montagna.
E Jakob sarà il prossimo ospite di eccezione di Una Montagna di Libri, la festa internazionale della lettura di Cortina d’Ampezzo. L’appuntamento è per venerdì 30 marzo, ore 18, presso il Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi di Cortina. Una conversazione con Francesco Chiamulera. Saluti introduttivi di Gianquinto Perissinotto, Presidente Fondazione Silla Ghedina.
Michael Jakob
insegna storia e teoria del paesaggio presso la Scuola di Ingegneria di Ginevra-Lullier e al Politecnico di Losanna (EPFL) ed è cattedratico di Lettere Comparate all’Università di Grenoble. È fondatore e direttore della rivista internazionale «Compar(a)ison», nonché della collana «di monte in monte» (Edizioni Tararà). Dirige presso l’editore Infolio (Losanna) la collana «Paysages». E’ autore, tra gli altri, di Il paesaggio (Il Mulino), Paesaggio e tempo (Booklet Milano), Sulla panchina (Einaudi).
L’incontro
La panchina orienta il nostro sguardo e modella il nostro stato d’animo. Dalla Toscana rinascimentale alla Francia del Settecento, dalla Russia degli anni Venti ai paesaggi industriali della contemporaneità, dalle panchine reali, come le «panche di via» di Firenze o Pienza e quelle stravaganti di Bomarzo, a quelle letterarie (Rousseau, Stifter, Sartre), artistiche (Manet, Monet, Van Gogh, Liebermann) o cinematografiche (Vertov, Antonioni), Michael Jakob ci guida in un viaggio sorprendente attraverso i giardini e le epoche, provando a ricostruire le molteplici vite di un’entità desueta.