Musicisti, alpinisti, scrittori, ambientalisti, registi, guardiacaccia, attori, uomini comuni hanno sposato l’idea dello scrittore Vittorino Mason di unirsi per dar forma a “La natura dimenticata” (Cierre Grafica Editore 2013, pag 324 – 12.50 euro). Il libro, introdotto da Carlo Alberto Pinelli, è nato da in’idea di Mason che ha voluto far incontrare e convergere in un unico progetto trentadue persone che, in vari modi, già erano impegnate nella valorizzazione e salvaguardia ambientale. Nonostante tutto quello che abbiamo inquinato e distrutto, possiamo ancora fare qualcosa per salvare la Madre Terra? È stato questo interrogativo che ha dato inizio all’avventura e la risposta è stata immediata: Sì. Il libro raccoglie trentuno scritti che, in maniera trasversale e frutto dell’esperienza diretta, testimoniano l’impegno e la volontà di far qualcosa per preservare l’unico pianeta che l’uomo ha a disposizione. Ermanno Olmi, Erri De Luca, Mario Brunello, Michele Zanetti, Spiro dalla Porta Xydias, Cesare Lasen, Andrea Zanzotto, Fausto De Stefani, Padre Alex Zanotelli, Mario Rigoni Stern, Giuseppe Cederna, Enrico Camanni, solo per citare alcuni autori di questa variopinta adunata di amici impegnata nel testimoniare con tanta speranza il rapporto uomo-natura, prefiggendosi di sensibilizzare le coscienze affinché maestri e insegnanti, padri e madri, uomini di ogni ceto e fede, lavorino per diffondere il valore della salvaguardia ambientale e a tramandare, non una memoria di cosa sia stata la terra, ma lasciando Terra. Arricchito da 33 foto in bianco e nero del fotografo bellunese Loris De Barba, il libro è suddiviso in cinque argomenti: Esperienze di Wilderness, Filosofia nella Natura, Segni e gesti dell’uomo, Battaglie, Sogni. Ma perché ricordare la natura? “Perché nel tentativo di sottometterla e dominarla, l’uomo si è allontanato dal senso della vita dimenticando di esserne parte”, rammemta il curatore, “quando lo sfruttamento del pianeta non aveva ancora superato una determinata soglia di pericolo, la natura poteva difendersi e provvedere da sola al rinnovo delle risorse. Questo ora non è più possibile, neppure nelle regioni montuose più remote della terra. Non dobbiamo permettere che ciò accada, ed è per questo che lottare ed impegnarci per rivendicare il diritto all’aria, all’acqua, alla terra e a tutti quei beni essenziali che danno un senso profondo alla nostra vita, diventa di primaria importanza”. Vittorino Mason, che risiede e lavora a Castelfranco Veneto, è l’ideatore della rassegna La voce dei monti e del premio dedicato alla montagna Una vetta per la vita. Coordinatore del Gruppo Naturalistico “Le Tracce”, socio di Mountain Wilderness, fa parte del G.I.S.M. (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna) e scrive per riviste specializzate.
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