Essere uguali. Essere diversi. Questo il motto all’insegna del quale si aprirà domenica 23 alle ore 17 al Teatro Comunale di Belluno la ventiquattresima edizione di Comincio dai 3 – Stagione di Teatro per le Nuove Generazioni – con lo spettacolo per le famiglie “I brutti anatroccoli” di e con Silvano Antonelli dalla fiaba di Hans Christian Andersen.
La Stagione realizzata da Tib Teatro per la direzione artistica di Daniela Nicosia – in collaborazione con Fondazione Teatri delle Dolomiti e Comune di Belluno, con il sostegno di Fondazione Cariverona, del Mibact e la partnership di Ascotrade, nonché con il patrocinio del Miur- Ufficio Scolastico Regionale, della Regione del Veneto, di Rete Eventi, Provincia di Belluno, e di AICS per la cultura – da sempre riserva una particolare cura alla qualità della sua proposta artistica, accogliendo l’eccellenza europea delle produzioni teatrali dedicate ai bambini e ai ragazzi. “I brutti anatroccoli” segna il ritorno a Belluno dell’artista Silvano Antonelli, sensibile interprete dei memorabili spettacoli In mezzo al mare, Storia di un Palloncino, Perché, amatissimi dai bambini e dalle famiglie per la delicatezza e la profondità dell’approccio al pubblico dei più giovani, particolarmente significativo in quest’ultimo lavoro scaturito da una necessità espressiva profonda artistica e sociale.
Cosa ci fa sentire “a posto” oppure “in difetto” rispetto a come “si dovrebbe essere”?
Per una bambina, per un bambino ogni attimo è la costruzione di un pezzo della propria identità.
Il mondo è pieno di modelli e di stereotipi di efficienza e “bellezza” rispetto ai quali è facilissimo sentirsi a disagio. Basta portare gli occhiali, o metterci un po’ più degli altri a leggere una frase, o avere la pelle un po’ più scura o un po’ più chiara, o far fatica a scavalcare un gradino con la sedia a rotelle, o essere un po’ troppo sensibili, o un po’….
Chiusi nelle proprie emozioni è come si sentisse un vuoto, un pezzo mancante. Ma è proprio da quella mancanza che bisogna partire. Questo tempo pare sfidarci a essere capaci di costruire noi stessi e la nostra identità, accettando le differenze e le unicità di cui ognuno è portatore.
La fiaba di Andersen a cui il titolo si ispira è qui vista come un archetipo. Come un “classico” che tocca un argomento universale, che va ben oltre il tempo in cui la fiaba è stata scritta. Per indagare un tema che tocca nel profondo il destino di ogni bambino e di ogni persona. Una fiaba che si modifica per parlare a questo presente.
Tra papere con gli occhiali, strumenti musicali, divertenti e poetiche suggestioni, lo spettacolo ci emoziona intorno all’idea che tutti, ma proprio tutti, possano cercare di rendere la propria debolezza una forza. Da qualsiasi punto si parta e in qualsiasi condizione ci si senta.
Un modo per alzare gli occhi e guardare il grande cielo che ci circonda. Quel cielo nel quale la vita, qualunque vita, ci chiede di provare a volare. «Lo spettacolo è stato elaborato – ci dice Silvano Antonelli – lavorando in più direzioni: il rapporto con bambini della scuola dell’infanzia e primaria, con cui ho condotto dei laboratori teatrali durante i quali si è giocato intorno ai concetti di “normalità” e di “diversità”; e inoltre l’avere incontrato “ex bambini” particolari. Qualcuno aveva difetti fisici. Qualcuno difficoltà di apprendimento. Varie, e tante differenze. Ora sono “grandi” e a loro ho chiesto di raccontarmi il percorso che li ha portati dal sentirsi “brutti anatroccoli” a trovare, comunque, un loro modo per volare».
È POSSIBILE ABBONARSI FINO A DOMENICA 23, E SONO INOLTRE APERTE LE PRENOTAZIONI PER I BIGLIETTI telefonando a TIB TEATRO allo 0437 950555 dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13.
BIGLIETTERIA TEATRO COMUNALE DOMENICA DALLE 11 ALLE 13 E DALLE 15 IN POI.